Walter Ferrari Zona umida mulino borromeo - Walter Ferrari Fotografo

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La realizzazione di quest’area umida, seconda per importanza dal punto di vista naturalistico e ambientale dopo l’Oasi Carengione, è avvenuta nel 2013.
Attraverso 400 foto e 80 video di flora, fauna e paesaggio nelle 4 stagioni è possibile conoscere le bellezze di questo luogo.
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Prefazione

A 74 anni posso dire sfacciatamente di aver avuto tante fortune dalla vita. La più importante è stata un'adolescenza felice e spensierata in una famiglia numerosa e unita; poi, del tutto imprevista - come dice Seneca - è arrivata la vecchiaia. E così, dopo una vita privilegiata da manager gira-mondo, mi sono ritrovato - già quasi sessantenne – a chiedermi che cosa fare di 25 ettari di terreni agricoli e di un vecchio mulino ad acqua ereditati da mio padre Gianvico, che ci ha lasciato nel 2002.
Non ci è voluto molto a capire che in agricoltura con 25 ettari non si va da nessuna parte; soprattutto se non ti alzi alle 6 della mattina e non sali tu stesso sul trattore. Già dai tempi di mio nonno si diceva che ci fossero tre modi di dissipare un patrimonio: il più veloce con il gioco, il più piacevole con le donne, ma il più sicuro …. con l'agricoltura!
Sono stato spesso tentato di sottrarmi alla temibile sfida di dover cambiare vita, professione e residenza proprio nella terza età quando le forze cominciano a mancarti. Ma allo stesso tempo, ho sentito che la vita mi presentava il conto e che era arrivato il momento di pagarlo restituendo sul territorio - che ancora porta il nome della nostra famiglia - almeno parte delle fortune ricevute.  
Così, dopo aver piantato nel 2006 oltre 4.000 alberi di specie autoctone di pregio, ho deciso di creare dal nulla, nel 2013, una zona umida progettata dall’amico agronomo Carlo Calvi Parisetti e disegnata per lo studio della biodiversità. Chissà cosa avrebbero pensato i miei antenati che per secoli hanno faticosamente bonificato - estirpando, prosciugando, livellando - queste nostre campagne per renderle fertili e produttive, nel vedermi fare l’esatto contrario. Con queste scelte, apparentemente dissennate, ho destinato circa un quarto dei miei già pochi ettari alla produzione di due beni ormai rarefatti e che non si comperano al mercato: il paesaggio e l’ambiente.
Oggi queste scelte, insieme a quella di diventare dal 2015 la prima azienda agricola certificata biologica di Peschiera Borromeo, hanno nettamente peggiorato i miei conti economici. Ma nel mio bilancio personale – che non può essere solo economico - pesano all'attivo i 1.500 studenti delle vicine scuole che sono passati negli ultimi tre anni da questo nostro “laboratorio a cielo aperto” dedicato alla biodiversità animale e vegetale. Sono grato alla Fondazione Elsa Peretti che ha scommesso per prima su questa mia iniziativa facendosi carico della manutenzione triennale affidata alla Cooperativa Sociale Alboran. Sono anche grato ai Comuni di Peschiera Borromeo e di Mediglia e al Gruppo CAP Holding che, anno dopo anno, hanno coperto i costi degli educatori ambientali della Onlus AmbienteAcqua. Voglio in particolare ringraziare questi ultimi per il loro impegno ed entusiasmo nell’insegnare ai nostri ragazzi l’importanza di difendere la biodiversità e di amare e rispettare la natura e gli animali.
Naturalmente, anche il bilancio ambientale è positivo. Non solo per la riuscita rinaturalizzazione di un angolo di paesaggio lombardo a due passi dal Castello della mia famiglia, ma anche perché i nostri alberi trasformano in ossigeno l’anidride carbonica del traffico sulla Paullese mentre le piante acquatiche della zona umida “fitodepurano” l’acqua della Roggia Renata che irriga i nostri campi. Per noi umani è difficile percepire questi piccoli miglioramenti alla qualità dell’aria e dell’acqua. Ma il numero di aironi, cavalieri d'Italia, germani, tuffetti e tanti altri piccolissimi animali come le libellule e le lucciole che hanno scelto di soggiornare nella nostra zona umida, testimoniano autorevolmente sulla qualità ecologica di questa piccola oasi ambientale.
Tra i primi a voler conoscere la nostra zona umida, c'è stato l’amico Walter Ferrari che gode da anni di libero accesso a tutte le ore ed in tutte le stagioni. Le foto che vengono presentate di seguito, illustrano la sua
bravura di fotografo, la sua competenza di animalista e naturalista e la sua passione di osservatore ecologico. Quello che Ferrari ci regala, è una passeggiata virtuale che copre le quattro stagioni negli orari e nelle condizioni atmosferiche più insolite. Per me è l’ennesima fortuna della mia vita: poter vedere in foto quello che solo pochi anni fa era solo un sogno sfocato.
Il mio auspicio è che l’amico Ferrari possa tra dieci anni presentare le foto del mio nuovo sogno: una rete di zone umide che vada da Peschiera Borromeo a Cassano d’Adda passando da Corneliano B., e che valorizzi l’agricoltura locale ed il paesaggio storico che unisce i tre Castelli Borromeo che hanno dominato nel Cinquecento questa striscia di pianura padana.

Gian Alfonso Borromeo
Presidente  
Società Agricola GAB srl
Peschiera Borromeo (Milano)  
Presentazione

Ho iniziato a monitorare, sotto il punto di vista naturalistico, la “Zona umida mulino Borromeo” di Peschiera Borromeo a maggio 2016.
La realizzazione di quest’area umida è avvenuta nel 2013  per iniziativa di un operatore privato, il Conte Gianalfonso Borromeo, sui terreni di sua proprietà e nel quadro del “Progetto del Mulino” con contributo dei Fondi Europei  per lo Sviluppo Rurale ( PSR ). Come si legge sul sito del Progetto (mulino.borromeo.it) le finalità erano:
“ Promuovere lo studio della biodiversità con la creazione di una zona umida ed un laboratorio didattico. Assicurare protezione agli uccelli migratori e lo sviluppo della flora autoctona. Rafforzare la matrice ambientale ed ampliare il corridoio ecologico esistente.
Il progetto del Mulino  rappresenta un modello concreto, ancorato al territorio e alle tradizioni passate, di moderna responsabilità economica, sociale ed ambientale”.
Lo stagno, che la caratterizza, ampio circa 2,5 ettari,  è alimentato dalla Roggia Renata, originata dal Naviglio Martesana nei pressi di Cernusco Sul Naviglio, a sua volta proveniente dall’Adda nei pressi di Trezzo d’Adda. E’ stato realizzato con scavi poco profondi (da 0,30 a 1,6 m), presenta sponde sinuose, una penisola collegata con un ponticello in legno e un isolotto. E’ circondato da due boschetti, precedentemente creati con piantumazione di specie di piante ed arbusti autoctoni che contribuiscono alla pulizia dell’aria e dell’acqua, arricchiscono il paesaggio e sono rifugio per gli animali: uno a nord della Paullese, di circa 3,6 ettari, realizzato nel 2006-2007; l’altro a  sud della Paullese, di circa 1,3  ettari, completato nel 2012-2013.
In questi 3 anni, durante le mie visite a cadenza mensile, ho potuto vedere e fotografare una buona biodiversità di animali: Poiana, Airone cenerino, Airone bianco, Airone guardabuoi, Cavaliere d’Italia, Martin pescatore, Gheppio, Gazza, Cornacchia grigia, Colombaccio, Picchio verde, Verdone, Garzetta, Beccaccino, Gufo comune, Fagiano, Ibis sacro, Minilepre e Riccio, nonché diverse specie di farfalle e libellule;
di piante: Farnia, Pioppo bianco, Ciliegio selvatico, Acero campestre, Salice bianco, Noce, Robinia, Nocciolo, Tiglio, Carpino bianco, Sambuco nero e Viburno;  
di fiori: Rosa canina, Linaria, Pervinca, Geranio selvatico, Pratolina, Viola odorosa, Ranuncolo, Favagello, Anemone gialla.
A mio avviso l’area andrebbe  arricchita  con una casetta in legno per attività di birdwatching, per fotografia e studio di animali.
Molto interessante reputerei la realizzazione di un percorso pedonale ad anello tutto intorno alla zona umida.
Attualmente la nota dolente è che trattasi di area di caccia; andrebbe creata una zona di rispetto di 400 metri per permettere il passaggio e lo stazionamento degli uccelli migratori, e per favorire la nidificazione in primavera-estate.
L’attività didattica, rivolta ad alunni e studenti delle nostre scuole, si svolge annualmente attraverso visite guidate che culminano a metà giugno con una festa alla buona riservata ai bambini e alle famiglie, e alla quale il Sindaco di Peschiera Borromeo non manca mai. L’iniziativa  è sicuramente la modalità da perseguire  per  divulgare la conoscenza e la bellezza di questo particolare ambiente  che deve essere  tutelato, preservato ed amato.    
Personalmente non posso che esprimere la mia gratitudine al Conte Gianalfonso Borromeo  per quest’opera, seconda per importanza dal punto di vista naturalistico e ambientale dopo l’Oasi Carengione, che merita di essere conosciuta e apprezzata dai cittadini di Peschiera Borromeo e che in ogni stagione mi stupisce e mi riserva belle sorprese.
Oggi prende luce questo mio  7° libro DVD, “Zona umida mulino Borromeo”, con l’intento di far conoscere a tutti le bellezze di questo luogo, attraverso 400 foto e 80 video  di flora, fauna e paesaggio nelle 4 stagioni, da me realizzati nel giro di circa 4 anni.
 
Walter Ferrari
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