Walter Ferrari Alberi di Peschiera Borromeo - Walter Ferrari Fotografo

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Prefazione

Tra le molteplici essenze vegetali, alberi e arbusti, per la loro mole e il loro aspetto estetico, non passano inosservati, sia nell’ambiente urbano sia in campagna. Tuttavia la persona profana, pur apprezzando l’aspetto estetico sopra accennato, di norma non sa riconoscere gli alberi e pertanto non  ne conosce il nome volgare e tanto meno quello scientifico.
Riconoscere un albero significa anche risalire al suo luogo d’origine e alle circostanze che lo hanno portato nel nostro territorio.
Walter Ferrari, autore di questo lavoro editoriale, è un appassionato studioso di Botanica che ha saputo realizzare una copiosa raccolta di dati e immagini, la cui selezione è compendiata in appropriate schede sinottiche.
Poiché le schede sono scritte in un linguaggio piano ed elementare, pur nel rispetto del rigore scientifico, ecco che questo lavoro editoriale può essere di grande aiuto, soprattutto agli studenti, ma anche a chiunque volesse cimentarsi nel riconoscimento dei vegetali arborei di facile reperimento nei parchi cittadini e nei dintorni delle periferie.
Un’essenziale chiave dicotomica consente di districarsi tra le molteplici specie trattate e stimola il lettore ad osservare i caratteri differenziali peculiari d’ogni essenza considerata. Ciò in quanto l’immagine per quanto buona non potrà mai sostituirsi alla descrizione, semmai l’immagine è corollario e conferma del testo scritto.
Un lavoro di questo genere non poteva rinunciare all’uso di termini propri della Botanica, ragione per la quale in appendice è riportato un corposo glossario per la corretta interpretazione dei vocaboli di uso poco comune.
Infine, non manca una breve bibliografia cui potranno fare riferimento i lettori desiderosi di maggiori approfondimenti.

Alberto Sessi
Presidente del Gruppo Botanico Milanese
Presentazione

Perché un libro sugli  alberi di Peschiera Borromeo?
Tutto iniziò nel   2006, quando feci il  censimento degli alberi del territorio pubblico, oltre 6000 ( presenti in  parchi, parchetti, viali ecc…). Fu una vera sorpresa quando appresi che il nostro territorio aveva una vasta varietà di  specie arboree.
Incominciai allora a scattare foto di alberi posti sia su aree pubbliche che private,  in tutte le stagioni dell’anno.
Io mi considero un “naturalista da sempre e per sempre”, votato alla botanica, forse perché fin dalla nascita, avvenuta in una piccola casa immersa nel verde, rimasi talmente colpito e affascinato dalla bellezza della natura che continuo ad osservarla e rimirarla e cerco di  trasmettere questo amore  anche  agli altri.
Questa passione ho potuto coltivarla grazie anche alla mia attività di Presidente dell’Associazione Naturalista Carengione di Peschiera Borromeo, che si pone come obiettivo primario far conoscere le bellezze naturali del nostro territorio e quella di  Guardia Ecologica Volontaria  che mi consente di frequentare assiduamente  i  parchi e i giardini  della  città  di Milano.
Osservare significa imparare a distinguere le forme, le dimensioni, i colori, le silouettes, e, in definitiva, poter dare i loro nomi alle piante, considerandole non tanto semplici motivi estetici, ma autentici organismi viventi, rappresentativi, ciascuno, della propria specie e dei  legami di parentela che intercorrono fra le diverse specie.
Dare un nome a una pianta significa conoscere molte delle sue caratteristiche di organismo vivente, tipologia del tronco, della chioma, delle gemme , delle foglie, dei fiori e dei frutti, periodo di fioritura e della  maturazione  dei semi.
Significa anche  passare in rassegna i diversi tipi di dispersione  dei semi:  l’acero, il tiglio, il frassino, il carpino, l’ailanto ci illustrano quante soluzioni sono state “inventate” per garantire il trasporto “a elicottero” del seme; mentre  il pioppo e il platano mostrano di perseguire lo stesso risultato in altro modo: diminuendo il peso specifico dei semi mediante l’effetto “piuma”.
Non solo, conoscenza  degli alberi significa anche conoscenza di diverse storie e diversi motivi che hanno indotto l’uomo a scegliere fra differenti specie arboree, nell’abbellimento dei centri abitati.
E’ stato un lavoro lungo e impegnativo, però oggi  con vera soddisfazione prende luce questo libro, composto da  90 schede  tecniche di specie  autoctone e alloctone e  corredato da circa 600 fotografie che illustrano  le piante, il loro portamento, il tronco, le foglie, i fiori e i frutti di ogni singola specie.
Purtroppo, i  pochi fondi a disposizione  non hanno permesso all’ Associazione Naturalista Carengione di produrre altre copie cartacee del libro. Considerato però che ormai il computer è di uso comune, abbiamo pensato di realizzare dei CD che possono essere utilizzati dalle scuole, dalle associazioni, dagli operatori e da tutti coloro che vogliono meglio conoscere le piante dell’ambiente in cui vivono a cominciare anche dal proprio giardino.
Solo conoscendo quello che possediamo possiamo imparare  a valorizzarlo e a proteggerlo, come gli alberi della nostra città.
Qualcuno dice che la mia passione per la natura, e in particolare per la botanica, è contagiosa: spero che questa  “malattia” contagi molte persone.
Walter Ferrari
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